l parere espresso dal Ministero della Giustizia il 13 maggio 2005 (prot. 3/5670) in merito alla possibilità di accesso dei cittadini non comunitari alle varie sezioni regionali dell’Ordine dei Giornalisti ha rappresentato una svolta normativa atta a garantire pari opportunità in campo giornalistico.
Il documento sopracitato equipara la possibilità di accesso all’ordine degli stranieri regolarmente residenti in Italia a quella dei cittadini italiani, ma dall’inchiesta svolta dall’ANSI, tra il 3 e il 25 ottobre 2011, per monitorare il suo effettivo recepimento, è emersa una fotografia complessa e disomogenea.
L’universo dell’attività di monitoraggio è costituito dai 20 Ordini dei giornalisti presenti sul territorio nazionale e l’inchiesta è stata divisa in tre parti.
La prima si è concentrata sull’analisi delle informazioni riportate dai siti web circa le procedure da seguire in caso di iscrizione all’Albo dei pubblicisti.
La seconda, invece, si è basata su telefonate mirate ai singoli Ordini. Per permettere la comparabilità dei dati raccolti, alla segreteria di ognuno dei 20 Ordine dei Giornalisti italiani è stato rivolto lo stesso quesito: un cittadino straniero non comunitario che collabora regolarmente e in maniera non occasionale con testate italiane, può iscriversi all’Albo come giornalista pubblicista?
La terza e ultima fase dell’inchiesta è stata costituita dalla richiesta di informazioni tramite posta elettronica. Ai singoli Ordini regionali è stata spedita un’email nella quale veniva simulata l’ipotesi che una “virtuale” cittadina straniera, originaria di un Paese non appartenente all’Unione Europea, avesse tutti i requisiti per diventare una giornalista pubblicista. In questo caso, è stato chiesto di sapere se l’iscrizione all’albo pubblicisti sia consentita anche a chi non è in possesso della cittadinanza italiana.
- Rapporto sul recepimento del parere del Ministero della giustizia, prot. 3/5670 del 13 maggio 2005, da parte degli Ordini regionali dei giornalisti
- Come diventare giornalisti nelle varie regioni italiane